Modifiche alla L. 128/2017 sulla tutela delle ferrovie turistiche

Implementata la L. 128/2017 sulle ferrovie turistiche: l’ormai nota legge, almeno per gli addetti ai lavori, approvata in via definitiva ed entrata in vigore nell’agosto del 2017 a tutela di tante tratte dismesse o sospese in tutta Italia, tra cui la Sulmona-Carpinone, è stata in questi giorni oggetto di una piccola ma significativa modifica tesa a garantire nello specifico la ripresa dell’attività del Trenino Verde della Sardegna, che finora è rimasta ferma a causa dell’assenza di titolarità di licenza ferroviaria della società sarda ARST.
Inoltre, in termini più generali, la previsione si estende a musei ferroviari e associazioni, rafforzando il ruolo della gestione treni turistici, come avviene da tempo in tanti altri paesi europei, ampliando la titolarità dei soggetti abilitati.
Il disposto prevede infatti testualmente che oltre alle imprese ferroviarie, sono titolate ad erogare il servizio “altri soggetti, quali musei ferroviari e associazioni, purché posti sotto la responsabilità dei soggetti di cui alle lettere a) e b) in possesso di certificato di sicurezza o altro titolo di idoneità all’esercizio”.
Qui il testo in PDF della modifica approvata: http://www.senato.it/service/PDF/PDFServer/BGT/01117805.pdf
Qui la versione sul sito del Senato della Repubblica: http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/18/DDLMESS/0/1117805/index.html?part=ddlmess_ddlmess1-articolato_articolato1
Prima facie, va sicuramente chiarito e coordinato il concetto di “possesso di certificato di sicurezza o altro titolo di idoneità all’esercizio”, cosa che in Italia non è certo di facile appannaggio, stante la stringente politica dell’ANSF, Agenzia Nazionale Sicurezza Ferroviaria.
Va quindi trovato un punto di incontro con l’Agenzia per venire a capo di una questione delicatissima, che specie in Italia ha dei requisiti molto alti che, va detto, consente da anni degli standard di sicurezza della circolazione ferroviaria senza eguali in Europa.
Ovviamente qui il campo è diverso: si tratta in particolar modo di linee non aperte al traffico ordinario e dove circola un solo convoglio straordinario. Nulla va lasciato al caso ma è evidente che i presupposti sono diversi e diverso quindi deve essere l’approccio, avendo sempre comunque come faro la piena sicurezza della circolazione ferroviaria.
Diversamente però, se si rimane fermi sulle posizioni e le discipline in vigore per i treni ordinari, non se ne verrebbe a capo.
La modifica entrata in vigore, come sempre, è frutto del grande lavoro di studio e sensibilizzazione sotto traccia e di grande perseveranza di AMODO, l’Alleanza della Mobilità Dolce presieduta da Anna Donati, e la FIFTM, la Federazione delle Ferrovie Turistiche e Museali, presieduta da Alberto Sgarbi.
Da anni, orgogliosamente, siamo parte integrante di questa rete di associazioni che ha a cuore la tutela e lo sviluppo del turismo lento, dalle ferrovie turistiche ai cammini, dalle strade bianche alle ciclovie, dando il nostro contributo ai tanti tavoli di lavoro ed incontri che si susseguono in giro per l’Italia, alimentando speranze ed obiettivi mossi da un fine che riteniamo nobile oltre che giusto: la promozione turistica del nostro Bel Paese nelle sue peculiarità meno “mainstream”, fuori dai grandi flussi turistici di massa, a misura d’uomo e quasi sempre legati a province interne, borghi spesso spopolati e alle c.d. Terre Alte, da decenni penalizzati da riflettori oltre che attenzioni istituzionali troppo sbilanciati verso altre aree.
Tornando invece per un attimo a casa nostra, ci sembra doveroso spendere due parole sulla veicolazione che è stata fatta della notizia e la conseguente errata diffusione sulla stampa locale: originando da un comunicato della Senatrice sulmonese Gabriella Di Girolamo, che ha riportato e diffuso la notizia sottolineando in particolar modo che nella legge si tutela la ferrovia Sulmona-Carpinone, come se ciò dipendesse da questa recente modifica e non già dal testo della stessa legge in vigore da due anni, alcune testate giornalistiche locali hanno titolato in maniera del tutto impropria che “il Senato salva la Sulmona-Carpinone”.
Niente di più sbagliato e lontano dalla realtà: la nostra “Transiberiana d’Italia” è tutelata a livello normativo già da due anni, proprio con l’approvazione della L. 128/2017, oltre ovviamente ad essere già oggetto di tutela da tanti anni, con il movimento d’opinione e sensibilizzazione nato con l’impegno dal 2010 della nostra associazione dal giorno della sua progressiva chiusura al traffico ordinario (ottobre 2010 il tratto molisano – dicembre 2011 il tratto abruzzese).
Ma la sua vera rinascita c’è stata nel 2014, individuata come meritevole di tutela e promozione dalla Fondazione FS Italiane che il 17 maggio 2014, proprio a Sulmona, ha inaugurato il progetto “Binari Senza Tempo” e subito dopo, in sinergia con la nostra associazione, con la promozione dei treni storici che perdura e che di anno in anno frantuma ogni genere di record precedente, risultando ormai ogni anno prima in Italia come numero di viaggiatori presenti, da tutta Italia e dall’estero.
E’ poi seguito, come detto, un lungo lavoro di studio e concertazione di cui la rete delle associazioni di cui siamo parte è stata determinante nella stesura del testo di legge: è così arrivata l’approvazione della legge nazionale a tutela delle ferrovie turistiche, nell’agosto 2017, che ha cristallizzato a livello normativo un movimento dal basso molto attivo in tutta Italia.
Sono dunque due anni che tante linee ferroviarie italiane sono tutelate, pur ancora in attesa dei decreti attuativi e di una adeguata dotazione finanziara che ne permetta il definitivo decollo o ripristino (nel caso di ferrovie sì tutelate dalla legge ma ancora chiuse e senza manutenzione).
L’attuale modifica va accolta con favore in quanto estende la possibilità di occuparsi materialmente di treni turistici / storici ad un numero maggiore di soggetti, in particolar modo a quanti in realtà già se ne occupano indirettamente da anni se non decenni.
Ma a nostro avviso il tema fondamentale ancora irrisolto, oltre a quello di cui sopra relativo ai requisiti, è la concreta attuazione del disposto legislativo, molto ingessato e manchevole di una normativa di dettaglio che cali tutto nella realtà concreta delle cose, quantomeno andando a far propria una situazione di fatto già cristallizzata, che i tanti operatori privati, associazioni, comitati, enti pubblici in tutta Italia hanno portato avanti in questi anni correndo ad una velocità doppia o tripla del processo normativo pur praticamente senza alcuna risorsa economica, con grandi sacrifici.
Rimarremo come sempre vigili ed operativi e sicuramente fermi e perentori quando vi sono errate rappresentazioni dello stato delle cose.