Carpinone, 18 settembre 1928

Incidente ferroviario a Carpinone
il 18 settembre 1928

A provocarlo fu un carro carico di gesso partito accidentalmente dalla stazione di Sessano del Molise e scontratosi nei pressi di Carpinone con un treno per la manutenzione della linea con operai a bordo appena partito dalla stazione di Carpinone.

Riportiamo integralmente l’articolo pubblicato il 20 settembre dal periodico “Il Molise Fascista”

Un gravissimo disastro ferroviario è avvenuto l’altra mattina, verso le ore 11, sul tratto di linea Carpinone-Sessano.

Un carro carico di sacchi di cemento, che sostava nella stazione di Sessano, per cause non ancora accertate, è scivolato sui binari e per pendenza della linea ha acquisito notevole velocità dirigendosi verso Carpinone. Contemporaneamente da questa stazione partiva un convoglio speciale, composto da un carro bagagliaio, in testa, spinto dalla locomotiva, che trasportava una squadra di operai per lavori da eseguirsi lungo la linea. L’immediata comunicazione trasmessa dal capo stazione di Carpinone per impedire la partenza da quella stazione di qualsiasi convoglio, giungeva troppo tardi e quando già l’urto violento tra la vettura bagagliaio ed il carro carico di cemento era avvenuto terribile e sinistro.

La sciagura si è verificata improvvisa e propriamente sotto la galleria che si imbocca poco dopo partiti da Carpinone.

Il fatto tragico, appena conosciuto, ha prodotto nei funzionari ed agenti delle ferrovie prontamente accorsi sul posto un fremito di orrore spaventoso.

Subito sono stati organizzati i soccorsi ed il cav. Eduardo Bonetti, capo della sezione movimento del compartimento di Roma, che trovavasi per ragioni di ufficio nella stazione di Carpinone, si è recato sul posto del sinistro dove, in breve tempo, agenti ferroviari, carabinieri, militi nazionali e cittadini hanno fatto a gara per adoperarsi a sgombrare la linea dall’ingombro delle vetture frantumate nel cozzo terribile ed estrarre dai rottami le vittime ed i feriti.

Le prime notizie dell’orrenda sciagura sono state comunicate immediatamente a S. E. Ciano, ministro delle Comunicazioni, e a tutte le altre autorità provinciali.

Nel pomeriggio si sono recati sul louogo del disastro il segretario federale, avv. Palladino, il questore comm. Ena ed il capo di gabinetto di S. E. il Prefetto, barone De Francisci. Sono giunti anche da Roma l’ing. Amedeo Trombetta, capo del compartimento, l’ing. Di prima, Capo della stazione, incaricati espressamente da S. E. Ciano di dirigere le operazioni di soccorso e di sgombro della linea. Nella notte, con treno speciale, è arrivato S. E. l’on. Pennavaria, sottosegretario di stato alle Ferrovie, per rendersi conto di persona dell’entità del disastro e rappresentare il Governo alle onoranze funebri, rese ieri con ogni solennità alle vittime infelici della nefasta sciagura.

I funerali hanno avuto luogo nel pomeriggio e sono riusciti imponenti. Tutta la popolazione dei vicini Comuni di Carpinone e Sessano vi ha partecipato: l’attività cittadina è stata completamente sospesa per volgersi come un unico cuore a onorare e a compiangere le spoglie martoriate degl’infelici accumunati per l’adempimento del dovere da un crudele destino in un’unica tragica sorte.

Sono intervenute le rappresentanze della provincia, della Federazione fascista, del comune di Campobasso, della Milizia, della Associazione ferrovieri, con labari e bandiere.

Hanno inviato corone: S. E. Pennavaria, il Direttore generale delle Ferrovie, la Federazione fascista, i Sindacati fascisti, i ferrovieri fascisti, i funzionari della stazione di Isernia.

L’ufficio funebre è stato celebrato nella Cattedrale di Carpinone da mons. Carnevale, il quale, ha pronunziate commoventi parole di fede e di rimpianto per le vittime.

Hanno parlato anche brevemente S. E. Pannavaria, in nome del Governo, e il podestà di Carpinone.

Per adesso il Ministro delle Comunicazioni ha elargito alle famiglie delle vittime un adeguato sussidio, L. 1000 ha dato il Comune di Campobasso.

Le salme saranno trasportate a spese dello Stato nei rispettivi Comuni di origine delle vittime.

I morti sono stati identificati nelle persone di: Perna Giovanni, Pescolanciano; Padula Vincenzo, Macchia d’Isernia; Viola Francesco, Isernia; Primavera Policarpo, Pescolanciano; Plachnier Giuseppe; Tabarrone Evaristo; De Michele Antonio; Manuppella Alessandro; Giuliano Giuseppe.

Sono stati feriti non gravemente il caposquadra D’Oliva Michele e l’operio Forte Antonio.

Nelle opere di sgombro e di soccorso si sono adoperati il Commissario di P. S. dott. Mazzone e il maresciallo Caruzzi della questura di Campobasso, con agenti e carabinieri giunti sul posto del disastro soltanto dopo poche ore.

Ancora commossi ed angosciati per il fatto tragico di carpinone, che ha colpito le vittime nell’adempimento al dovere, e lasciato nel dolore numerose famiglie di probi e onesti lavoratori, a nome del Partito e del Giornale inviamo i sensi del nostro profondo cordoglio.

Il carro merci carico di cemento e il bagagliaio con a bordo gli operai per la manutenzione della linea dopo il violento urto poco prima della stazione di Carpinone.

 

La locomotiva seriamente danneggiata collocata “in spinta” al bagagliaio, qui fotografata sul tronchino della stazione di Carpinone.

Foto collezione “leRotaie” su gentile concessione di Alberto Antonilli.